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Barber Ring: la forza dirompente del riscatto

Capita spesso che il cinema e la televisione raccontino attraverso il linguaggio del documentario storie di persone che hanno fatto qualcosa di straordinario, superando i propri limiti o offrendo al mondo scoperte scientifiche capaci di cambiare la vita di tutti. A volte, però, è nei contesti più impensabili che si possono trovare storie incredibili.

Barber Ring è la storia di Manuel Ernesti, un ragazzo come tanti cresciuto nella periferia romana. Un ragazzo circondato dall’amore di una famiglia povera ma piena di dignità, e nello stesso tempo azzannato dalle fauci della strada. Quando tutto ciò che ti circonda è disagio e violenza, si diventa in un modo o nell’altro dei predatori. Se non vuoi essere mangiato, devi imparare a difenderti da solo. 

Manuel ha compreso fin da piccolo che l’unico modo per non soccombere alle tentazioni criminali è mettere tutto te stesso in qualcosa che ti permetta di avere uno scopo, un obiettivo da raggiungere. La sua brillante carriera nel mondo del pugilato lo ha portato così a stare lontano dai pericoli che hanno inghiottito molti dei suoi amici, o dei suoi familiari: la droga, lo spaccio, la micro- criminalità, il carcere. Un percorso quasi inevitabile per un ragazzino che cresce in un ambiente dove questa sembra l’unica strada possibile.

Ma Barber Ring non è solo la storia di un ragazzo che ce l’ha fatta. È soprattutto il racconto di un uomo che ha voluto dimostrare ad altri, che un’altra vita è possibile. 

Attraverso il mestiere di barbiere, Manuel aiuta ogni giorno centinaia di ragazzi cresciuti in contesti difficili a credere in loro stessi, e lo fa insegnando loro la disciplina e l’onore di uno sport bellissimo (la boxe) e la dignità del lavoro, che permette ad ogni uomo di essere libero e indipendente. 

Manuel insegna a questi ragazzi che la possibilità di un riscatto parte innanzitutto da noi stessi, ma che rispettare se stessi significa anche pretendere rispetto dagli altri. Con la dolcezza, la comprensione e la fermezza che solo un grande amico o un fratello possono darti, Manuel insegna ai ragazzi della sua accademia  (i “suoi” ragazzi) che un datore di lavoro non può e non deve essere qualcuno che ti “sfrutta”, ma qualcuno che crede in te, che pretende da te tutta la passione e la professionalità che sei in grado di mettere in campo e che se lo farai ti sosterrà.

È uno scambio reciproco di fiducia, che può trasformare un ragazzo insicuro in un uomo. 

In questi anni in cui è sempre più facile affermare pubblicamente che “i ragazzi di oggi nessuno li capisce più”, o “non hanno voglia di lavorare”, Barber Ring ci ricorda che a volte è sufficiente tendere una mano, per risollevare in piedi un ragazzo e farlo volare in alto. Ma soprattutto, non dimenticare mai.

Non dimenticare mai chi eri, quando avevi la loro età, quante insicurezze e quante fragilità oscuravano il tuo pensiero, e quante volte ti sei trovato in bilico tra la strada giusta e quella sbagliata. Se tu ce l’hai fatta, non significa che tu sia diverso da loro. Questo, è il valore che Manuel Ernesti non dimentica mai e il messaggio che veicola ogni giorno attraverso il suo lavoro. 

Scritto e diretto da Alessio Di Cosimo, Barber Ring è una storia potente, commovente e piena di speranza che noi di Cinevagabondo non vediamo l’ora di ritrovare sul grande schermo. 

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