Horror,  Recensioni

Scream (2022): le regole sono cambiate…di nuovo!

Che ci troviamo di fronte ad un grande omaggio al capolavoro horror di Wes Craven lo si evince fin dalla primissima sequenza, con il telefono che squilla e il gioco di Ghostface che inizia a tormentare Tara, una nuova “Drew Barrymore” che ormai è dotata di smartphone e di applicazioni digitali che ci portano ai giorni nostri. Le regole del gioco, però, sono cambiate.

Il nuovo Scream, dal 13 gennaio nelle sale italiane, riscrive le regole del gioco come nella migliore tradizione della saga, ma se i precedenti sequel non erano riusciti ad incarnare fino in fondo la rivoluzione narrativa del film di Wes Craven nel contesto del genere Horror, questo nuovo capitolo ci riesce in pieno. 

Siamo di fronte ad un “requel”, un linguaggio narrativo che negli ultimi anni contamina il cinema americano in modo trasversale, e il film annuncia le nuove regole del gioco in una sequenza memorabile che rimanda al classico del 1996: da Halloween a Ghostbusters, da Jurassic World a Matrix, i requel hanno conquistato lo spazio che nei primi anni 2000 è stato occupato dai numerosi sequel e prequel, e ci spiega quali sono le basi di questo nuovo modo di approcciare alle saghe da parte di Hollywood.

Ciò che rende il nuovo Scream davvero meta-cinematografico come il suo predecessore, è che si dimostra fedele a queste nuove regole, suggerendo fin dall’inizio allo spettatore il possibile finale, e mettendo al centro del racconto i fan, con le loro teorie fantascientifiche che scorrono nelle vene del web, e che oggi più che mai influenzano la produzione delle pellicole. 

In un’epoca in cui sorprendere lo spettatore con una rivelazione finale è un’impresa sempre più ardua, Scream si concentra sul movente, più che sull’identità dell’assassino. Tutti sono sospettati, persino gli insospettabili. Non ha dunque importanza chi sia realmente Ghostface, ma piuttosto quale piano abbia escogitato per sconfiggere i numerosi livelli di lettura che i fan danno di un film durante la sua campagna di comunicazione. 

Siamo noi, i veri Ghostface, che vogliamo rivedere le leggende del passato e nello stesso tempo non desideriamo che vengano contaminate dal nuovo, siamo noi che dietro le maschere dei nostri schermi ci struggiamo di nostalgia all’idea del ritorno di qualcosa che ci ha emozionato nel passato, ma che ci aspettiamo di rivivere quelle stesse emozioni oggi.

In questo senso, il nuovo Scream prende il testimone di Wes Craven e lo proietta nel nuovo rapporto tra lo spettatore e la pellicola, rappresentando con la sua crudele leggerezza un cambio di paradigma nella scrittura delle saghe che nessun altro film può permettersi di raccontare in modo così diretto.

Siamo stati noi, questa volta, a partorire l’identità del nuovo Ghostface. Siamo noi, i nuovi registi di Stab. 

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