
Requiem for a Dream: un sogno da cui pochi si sveglieranno sani
Tutto questo non è vero, o anche se è vero poi tutto si aggiusta. Così parte la pellicola diretta da Darren Aronofsky, tratta dal romanzo di Hubert Selby Jr.(1978)
Le parole sono importanti, e a me piace analizzarle.
Rquiem requiem ‹rèkuiem›. – Prima parola della frase lat. requiem aeternam dona eis, Domine «l’eterno riposo dona a loro, o Signore» “(per estensione) fine”
Requiem for a Dream è un viaggio nel tuo subconscio, che sembra eviscerarti dai “luoghi comuni”, allontanarti dalla vita “normale”, ma che dopotutto ti lega sempre di più ad una società che ti vuole “drogato” e “legato” a quello che ti viene proposto facendoti credere che il drogato non sei tu, ma gli altri.
Ma la domanda è…qual è la tua droga? E qual è il risultato?
Un’illusione di coscienza od anche un’allegoria inconscia che ha forma nella storia recente dell’uomo e del mondo dove, lo strato ideologico (ormai ridotto in brandelli), si sovrappone al reale, deformandolo.
Ma passiamo al film:
Il film è la “nostra” vita..il film è la “nostra” storia, il film è la “nostra” solita ricaduta nella ripetizione degli stessi errori.Il film ti fa partire dal basso, ti fa arrivare in alto, e poi ti fa sprofondare in una fossa da dove non c’è via d’uscita.
Questa è forse la “vita”, questo è “Requiem?”
Vita: in senso ampio, proprietà o condizione di sistemi materiali evoluti, caratterizzati da un alto grado di organizzazione e complessità
Oppure è uno sforzo di superare gli stretti e rigidi limiti posti da questo astensionismo e/o immobilismo?
La pellicola e il romanzo ti portano su dei bivi, che noi tutti, forse, abbiamo passato e intrapreso, rammaricandoci e pensando come sarebbe stato diversa la nostra vita. Vi fará soffrire, vi toccherá dentro come niente lo fará, disperazione, rancore, e zero raccomandazioni di felicitá.
Ma loro, “romanzo e film” non vogliono darci risposte, ma fatti, fatti che sono come pugni in faccia dati dal miglior boxeur, per romperti la mascella, naso e chiuderti gli occhi, ma con il fine di farteli ri-aprire e sfruttare quello che non tutti usano nel migliore dei modi.. la “mente” come funzione del cervello
Il film non si presta a trame..solo emozioni, stati d’animo toccanti nel profondo..il tutto condito da una colonna sonora che difficilmente scorderete, anzi sarà la vostra colonna sonora prima di dormire..Se mai più riuscirete a dormire senza porvi domande su cui risposta non ne avrete.
Assolutamente da vedere, non per persone impressionabili, o forse a maggior ragione per loro.
Recensione a cura di Fabrizio Di Marco

