Fantasy e Fantascienza,  Recensioni

Freaks Out: benvenuti nel circo dello Spaghetti Fantasy

Nella storia del nostro cinema, ci sono sempre stati registi che ci hanno traghettato in un genere per noi inesplorato, arricchendolo con la forza vitale e l’energia della nostra storia, del nostro essere italiani. Se Dario Argento e Mario Bava lo fecero con il genere thriller e horror, Gabriele Mainetti lo sta facendo con il Fantasy.

Freaks Out si presenta al pubblico fin dalle prime sequenze con una maestosità degna dei più grandi fantasy a cui il cinema americano ci ha abituati, innalzando la qualità produttiva del nostro cinema ad un livello estetico e narrativo che non si fa fatica ad accostare a mondi fantastici che spesso consideriamo “irraggiungibili”, come il Wizarding World di Harry Potter o le saghe dei Supereroi Marvel o DC Comics.

Per la prima volta, un film italiano affronta il genere fantastico con un approccio che attinge a piene mani dalle grandi saghe che in questi anni ci hanno fatto sognare, ma che nello stesso tempo offre al pubblico qualcosa di completamente nuovo, moderno e soprattutto profondamente commovente. 

Sembra girato da Steven Spielberg, questo gioiello di Gabriele Mainetti, e nello stesso tempo racchiude l’estetica neogotica di un Guillermo del Toro e gli aspetti più pulp di un Quentin Tarantino: un mix potente che pur avendo un respiro internazionale, è squisitamente italiano.

Al revisionismo storico e alla terribile mitologia nazi-fascista Mainetti accosta infatti la verità della nostra storia, la deportazione degli ebrei da Roma durante la Seconda Guerra Mondiale. Un’operazione che ricorda in un certo senso Il Labirinto del Fauno di Guillermo Del Toro, ma che si porta dietro tutta l’ironia e la follia che avevamo trovato in Lo chiamavano Jeeg Robot, regalandoci personaggi memorabili e sequenze d’azione di grande impatto visivo. 

Il Circo di Israel ci regala i nostri Fantastici Quattro, i nostri X-Men dall’accento romano perduti nell’orrore della guerra e della miseria, che insieme trovano una ragione per combattere ed affrontare quel nemico oscuro che ha il volto del Fuhrer. 

C’è da essere orgogliosi, nel veder prendere vita un universo immaginario così incantevole che ha radici nella nostra storia, nei resti delle nostre guerre, nelle antiche rovine della civiltà romana, e che affonda le radici in quella battaglia che ha liberato l’Italia da una dittatura. Una battaglia che è nata e cresciuta dal basso, dai “Freaks” che un giorno hanno impugnato le armi e hanno combattuto una guerra di liberazione, intonando “Bella Ciao” e ponendo fine all’oppressione. 

C’è da essere orgogliosi, a scoprire che siamo in grado di creare una così grande poesia con le nostre sole forze, donandogli quel tocco vitale capace di trasformare il cinema in pura magia.

Benvenuti nel nostro circo dello “Spaghetti Fantasy”, ragazzi. Tenetevi forte. 

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