
Bronx 80146: in bilico tra il bene e il male
C’è una verità che penetra nel cuore come la lama di un coltello, negli occhi di Ciro, voce narrante e protagonista di Bronx 80146: in un mondo dominato dal cancro della malavita, esiste la speranza di una retta via.
Il film di Riccardo Avitabile disponibile su Prime Video è un racconto di periferia che ci riporta ai fasti del cinema italiano dei primi anni ’90, quando pellicole come Mery per sempre, Ragazzi Fuori o Ultrà hanno portato sullo schermo tutta la realtà di giovani in bilico tra criminalità e redenzione.
Della durata di 65 minuti, il film è girato tra le strade di Napoli, e racconta il quartiere periferico situato nel cuore di San Giovanni a Teduccio, chiamato Bronx. Qui, i ragazzi sono parte di piccoli clan controllati da boss che diventano arene dove si consuma ogni aspetto della loro vita, e l’amicizia e la morte si confondono.
Tra questi, c’è Ciro: un ragazzo che porta addosso le ferite di una tragedia (la morte del padre) e che vuole vendicarsi, e nello stesso tempo intraprendere una strada diversa da quella che il destino sembra riservargli.
A differenza di Gomorra, dove i malavitosi sono ritratti come delle divinità dotate di carisma e fascino, in Bronx 80146 c’è la cruda verità della vita di strada, magistralmente interpretata da persone comuni di San Giovanni: Christian Maglione, Antonia Romano e Rico Torino sono alcuni degli attori di questa odissea corale dove il bene e il male si fronteggiano.
Inoltre, il film è un omaggio al ruolo della Polizia nelle vicende della malavita: i poliziotti di Bronx vivono fianco a fianco ai criminali a cui danno la caccia, ne seguono le orme ma sono essi stessi parte di quel mondo che vogliono a tutti i costi combattere.
Attraverso il racconto dal punto di vista di Ciro, Bronx ci mette di fronte al libero arbitrio delle nostre scelte morali, anche di fronte ad un contesto dove non sembra esserci alternativa, se non quella di cedere ai giochi perversi del crimine. Un film commovente e profondo che assume le sembianze di uno spaccato reale delle nostre periferie e della speranza di un futuro diverso che ancora vi alberga.

