Mi chiamo Francesco Totti
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Mi chiamo Francesco Totti: la storia del Gladiatore che divenne Re

Impossibile non pensare a Il Gladiatore, vedendo il documentario Mi chiamo Francesco Totti di Alex Infascelli: l’arena del Colosseo diventa il campo dello Stadio Olimpico, e Spalletti lo spietato Commodo che non riceve l’approvazione del popolo di Roma.

Più e più volte, Francesco Totti è stato associato alla mitologia dell’antica Roma: il Gladiatore, Il Pupo, il Settimo Re di Roma; Il documentario di Alex Infascelli ci porta con estrema sincerità nel cuore di Francesco, e quello che ne esce è lo spirito di un ragazzo che fin da bambino ha inseguito un sogno con tutto se stesso, e quel sogno era Roma. 

Tutto il fascino della storia dell’Antica Roma si basa sul Mito di Spartaco, lo schiavo che conquistò il popolo di Roma. E’ impossibile scindere la storia e la carriera calcistica di Totti dalla città di Roma, e Alex Infascelli riesce benissimo in quest’impresa. Senza voler rincorrere a tutti i costi il Mito, esso fuoriesce impetuoso dalle parole dello stesso Totti: dal suo attaccamento per la curva sud, dal suo amore per Roma, per i tifosi, per la società.

Come tutti i grandi leader della storia, della musica o dell’arte, Francesco Totti è stato innalzato a monumento della città di Roma dal popolo stesso, e questo ha fatto di lui un simbolo più grande del calcio stesso. 

Francesco Totti documentario

Il modo in cui Totti parla con naturalezza delle responsabilità di un Capitano o del gioco di squadra, il modo in cui parla dei suoi tifosi defindendoli a volte dei bambini capricciosi e a volte la spinta vitale della sua vita, fanno della sua storia un’avventura epica degna di essere raccontata.

Il ragazzo del popolo della curva sud che divenne Re. Alex Infascelli ci porta oltre questa mitologia, raccontandoci le difficoltà di un ragazzo che si trova a sua insaputa travolto da una fama oltre ogni immaginazione, ma ciò non toglie che questo Mito abbia un fondamento reale. 

Uno dei momenti più alti del documentario risiede forse nell’ultima fase della carriera di Totti, quando lo vediamo scendere in campo con la saggezza di un Campione che ormai conosce le dinamiche di una società calcistica, e forse ne sente sempre di più il peso. 

mi chiamo Francesco Totti

Mi chiamo Francesco Totti apre una riflessione sul destino, quella serie ininterrotta di coincidenze che portano un uomo a diventare una leggenda. Francesco Totti non smette mai di fare riferimento al destino, che fin dalla tenera età lo guida verso un sogno che per lui si chiama AS Roma. Il destino è una forza che richiede una certa dose di fortuna, ma che va inseguita con tutta la passione di cui siamo capaci, e richiede una fede verso il sogno che stiamo rincorrendo. E’ s0lo allora, che il sogno forse si avvererà. 

Solo gli audaci, possono essere meritevoli del bacio della Dea Fortuna. E Francesco, evidentemente, lo è stato fino alla fine della sua carriera. 

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