Freddy Krueger
Horror,  Recensioni

Nightmare: quando l’Horror oltrepassò la quarta parete tra realtà e incubo

Tutto il cinema Horror parte da un assunto di base: i terrori dell’infanzia possono essere evocati anche in età adulta, perché sono sopiti nel nostro subconscio. La saga di Nightmare ha espresso questo meccanismo allo stesso modo in cui un prestigiatore rivelerebbe al pubblico i suoi trucchi di magia.

Abbiamo già esplorato il rapporto tra l’infanzia e il cinema horror nella nostra recensione di Profondo Rosso, ma Wes Craven nel 1984 fa qualcosa di deliziosamente diabolico: come un Geppetto che crea il suo Pinocchio da un ciocco di legno, Craven crea il suo Babau, l’uomo nero che si nasconde sotto al letto di ogni bambino. Il suo nome era Freddy Krueger. 

I film horror degli anni ’70 e ’80 meriterebbero un monumento alla cultura, perché hanno portato l’esperienza cinematografica dello spettatore ben oltre la visione del film, rompendo la quarta parete che divide la realtà dalla finzione. Pensateci bene: dopo Lo Squalo di Spielberg un bagno in mare aperto non è stata più la stessa cosa, e dopo Venerdì 13 una notte in campeggio con gli amici ha assunto tutto un altro significato.

Con Nightmare: dal Profondo della Notte, Wes Craven si appropria con sadica crudeltà di uno degli ambienti in cui ci sentiamo più al sicuro, e nello stesso tempo dove siamo più vulnerabili: il sonno. Craven distrugge letteralmente la quarta parete che divide il mondo reale dal mondo onirico, terrorizzando un’intera generazione.

Sognare Freddy Krueger negli anni ’80 significava entrare letteralmente nel film, e questa trovata ha cambiato per sempre le regole di un certo cinema horror, così detto splatter, espressione che per anni è stata associata a B-Movie di scarsa qualità. D’altronde, il metalinguaggio è una tecnica che Wes Craven utilizzerà anche molti anni dopo con Scream, mettendo sottosopra ancora una volta le regole del gioco.

C’è un altro terrore sottile, che Nightmare stuzzica nello spettatore: si può morire d’insonnia? Quali possono essere le conseguenze della privazione del sonno? Le povere vittime della saga di Nightmare sono ragazzi che come morti viventi si aggirano con gli occhi cerchiati di viola, assumendo farmaci e cercando di rimanere ancorati ad una realtà che si confonde con il mondo onirico.

Nightmare

I poteri di Freddy Krueger di plasmare la realtà facendole assumere le sembianze del mondo onirico ci portano in un altro mondo ancora, che non è azzardato definire artistico: il Surrealismo. Molti dei dipinti di Salvador Dalì sembrano usciti dagli incubi di Nightmare, tra bizzarre metamorfosi di corpi e oggetti fino alla dilatazione del tempo, che quando si sogna diventa infinito.

La stessa Nancy è una Bella Addormentata nel Bosco di una fiaba incantata dove tutto ciò che crediamo sia reale in realtà non lo è, e in questo senso Nightmare è l’Alice nel Paese delle Meraviglie di Wes Craven.

Freddy Krueger e Nancy

Queste suggestioni psicologiche hanno reso Freddy Krueger un Mito della cultura popolare, tanto da renderlo un simbolo di un’intera decade. 

Se tutto questo è “solo” uno slasher per teen-ager, allora  noi non vorremmo più svegliarci da questi incubi da teen-ager. E se Wes Craven è stato “solo” un regista di Horror, allora vorremmo altri Wes Craven, anche se siamo consapevoli che questo è impossibile. 

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