Sideways
Commedie,  Recensioni

Sideways, in viaggio con Jack: un viaggio ai confini della vita

“Solo chi prende realmente il tempo di comprendere il potenziale del Pinot sa farlo rendere al massimo della sua espressione”, dice Miles alla donna che lo ascolta estasiata.

Sideways, in viaggio con Jack (come dice il sottotitolo di questa meraviglia di film) non è semplicemente un viaggio tra due amici, ma è un viaggio ai confini della vita. Quest’amicizia tra due novelli Narciso e Boccadoro nella California dei vini ha qualcosa di magico, nonostante le ferite esistenziali che entrambi, chi in un modo chi in un altro, si portano dietro facendole decantare tra degustazioni enologiche, cibi e donne in questa miracolosa commedia sentimentale.

Davvero curioso e strano che, in certi casi, l’amicizia leghi due persone così diverse tra loro ma che, seppur non senza attriti, riescono in qualche modo a compensarsi in modo tanto reciproco. Se poi lo scopo del viaggio di uno di loro sia una scopata extraconiugale prima di sposarsi, mentre per l’altro sia sotto sotto un viaggio nell’attesa febbrile della pubblicazione del suo primo libro per riscattarsi da una vita a suo vedere inutile e mediocre, forse poco importa; il senso del viaggio tra le valli californiane rimane quello di una condivisione che forse non potranno più avere, perché la vita richiede altre strade, altre direzioni.

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E allora ci vorranno un naso brutalmente rotto e una fuga notturna nudo tra gli struzzi, oltre a una pericolosa sbandata per una sexy addetta alle degustazioni di vino, per far capire al fanfarone Jack che la sua vita non ha senso senza la sua futura moglie..E ci vorranno diversi momenti goffi e imbarazzanti, ma tanto commoventi, per far capire al disilluso e divorziato Miles che nel suo futuro potrà esserci la bella e delusa Maja, se si prenderà tempo e dedizione per lei, come per la cura di un Pinot Nero che lui tanto ama.

Certo non è facile perdonare a Miles la figura imbarazzante con Maja di fronte a una di lei poetica dichiarazione mentre gli spiega che in una bottiglia di vino vede le genti defunte che vendemmiarono quelle uve..Chiunque di noi resterebbe incantato di fronte a tanta poesia; e noi lo perdoniamo, l’ impagabile Miles, anche e soprattutto dopo quella sua sconsolata citazione di Bukowski davanti ad un mare sorvolato da gabbiani. E pazienza se il suo libro non lo pubblicheranno…

Ci sono tante cose bellissime e dolorose, in quelle pagine

come gli confessa Maja. Sono molto diversi, tra loro, i due amici. Se Miles è fragile e prezioso come il Pinot Nero, Jack è più forte e adattabile come il Cabernet, più capace di resistere e reagire anche a condizioni avverse. Ma forse la vita non è solo questo. La vita è anche una poetica cena a quattro tra imbarazzi e sguardi preziosi. Forse la vita è anche il momento in cui si stappa da soli una bottiglia di vino prezioso, prima che sia troppo tardi…

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E la voce di Maja che alla fine chiama Miles quando né lui né noi ce lo aspetteremmo più, è emozionante come quando alla fine lo
stesso Miles bussa alla porta di lei mentre il suo amico convola a nozze.

Tutti felici? Forse. Chi può dirlo.. Film indimenticabile.

Recensione a cura di Enrico Rolli

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