
La Casa: quel B-Movie che grondava sangue
Era un film sgangherato, come la vecchia casa nel bosco in cui è ambientato. Eppure, viene considerato come uno degli Horror più feroci di sempre.
Il Cinema Horror deve al termine B-Movie un sentito ringraziamento, visto che oggi proprio quelli che erano considerati film di serie B sono diventati dei veri e propri Cult (e registi come Tarantino ne hanno fatto uno stile narrativo).
Per realizzare La Casa, Sam Raimi nel 1981 aveva a disposizione 350.000 dollari, una cifra ridicola che obbligò il regista a ricorrere a degli escamotage piuttosto “artigianali”: i protagonisti del film erano suoi amici, le scene in cantina vennero girate nella cantina di Raimi, e per sangue e budella…sciroppo e crema di mais!
Ma quando un regista ha una visione chiara dei suoi incubi, i soldi non contano. Anzi. Proprio quella telecamera tremolante e quello splatter al limite del grottesco contribuiscono a dare a La Casa quel senso di oppressione che si attacca alla pelle, e che non ti lascia andare.
La visione di Raimi della possessione demoniaca che infesta la casa in cui si rifugiano i ragazzi era piuttosto perversa: voleva ettolitri di sangue e indicibili dolori. Il film straborda sangue da tutti i pori, lasciando lo spettatore in preda a torture e sofferenza senza fine: un riflesso dell’Inferno che non lascia via di fuga. Quella sofferenza insopportabile de La Casa impregnò il Cinema Horror per sempre, come una vernice che non si stacca più dalle pareti.
L’orrore non ha bisogno di mastodontiche produzioni, per essere raccontato. Perchè una vecchia e sporca cantina è ciò che più somiglia al nostro inconscio, dove risiedono le nostre paure più profonde. La vecchia casa in cui Sam Raimi girò questo sgangherato film prese fuoco dopo essere stata colpita da un fulmine, infausto destino di un luogo maledetto che continua ad esistere attraverso la pellicola.

