
Pretty Woman: quel giorno in cui ci innamorammo di Julia Roberts
Se gli anni ’90 cinematografici potessero essere rappresentati con il volto di una donna, noi sceglieremmo Julia Roberts
Alcuni di noi si erano già presi una cotta per lei nel 1988 con Mystic Pizza, o nel 1989 con Fiori d’Acciaio, ruolo che le valse una candidatura agli Oscar. Fatto sta che nel 1990 Julia era un’attrice ancora poco conosciuta, tanto che il ruolo di Vivian in Pretty Woman le venne assegnato in seguito ai rifiuti da parte di Meg Ryan, Michelle Pfeiffer e Valeria Golino.
Poi, questa giovane ragazza di origini inglesi, scozzesi, irlandesi francesi, svedesi e tedesche venne scelta dal regista Garry Marshall per affiancare Richard Gere in un film che inizialmente doveva essere drammatico, e che poi nella sceneggiatura prese i toni di una commedia romantica.
Fu un colpo di fulmine. Il sorriso di Julia Roberts e i suoi impertinenti e morbidi riccioli ammaliarono un’intera generazione, facendo scalare al film le classifiche del Box Office. La prostituta dell’Hollywood Boulevard Vivian che fa perdere la testa a un affascinante miliardario divenne in breve tempo un’icona del Cinema.
La chimica che si innestò tra Julia Roberts e Richard Gere è uno di quei rari casi di sintonia sul set fuori dai copioni. Vi basti pensare che la scena in cui Richard Gere chiude di colpo la scatola in cui si trova la collana per Vivian rischiando di schiacciarle le dita e provocando la risata di Julia è stata improvvisata dall’attore.
Pretty Woman è una rivisitazione in chiave moderna del celebre Colazione da Tiffany, che a sua volta deriva naturalmente dall’antica fiaba di Cenerentola. Se Audrey Hepburn celava la sua professione di “concubina” dietro un’apparente voglia di libertà e di autonomia, Vivian è una prostituta di strada che si trova in una relazione basata sul valore economico di un accordo ben preciso con un cliente, e che vive il sogno di diventare una “ricca signora borghese”.
E’ possibile strapparsi di dosso l’etichetta di “puttana”‘? Il tema del pregiudizio maschile, ma anche di quello femminile (la scena del negozio in tal senso è emblematica) è il tema centrale di questa commedia trasgressiva che ha aperto gli anni ’90 all’insegna dell’abbattimento dei tabù sul sesso e la prostituzione.
Da quel giorno, iniziò una storia d’amore tra il pubblico e Julia Roberts che prosegue ancora oggi, e che ha reso la celebre una delle icone femminili più immense della storia del Cinema.

