Horror,  Recensioni

Non aprite quella porta: il lato più perverso del sogno americano

Era il 1974 quando Non Aprite quella porta di Tobe Hooper uscì nelle sale americane. Un film low budget che fruttó al botteghino numeri da capogiro, e che cambierà per sempre la storia dell’horror.

Protagonista assoluto è il Texas, con le sue lande assolate e assetate di olio motore, di carne e sangue freschi. Insieme al Texas, protagonista è l’America stessa. Leatherface è il lato più perverso del sogno americano, indottrinato dalla sua stessa famiglia all’odio e alla violenza.

 

Non aprite quella porta è uno specchio dell’orrore della tipica famiglia borghese, e la scena della cena con la ragazza legata alla tavola insieme all’intera famiglia ne è l’emblema più significativo. Faccia di cuoio è diventato il mostro con la motosega dopo anni di ripetute violenze, perpetrate dalla sua stessa famiglia in una bizzarra logica di gioco al massacro.
 
In quel banchetto dell’orrore, seduta a tavola c’è la famiglia americana, che taglia a pezzi con la motosega tutto ciò che attraversa i suoi confini.
 
 

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