Horror,  Recensioni

Carrie: la crudeltà della giovinezza secondo Brian De Palma

Carrie: lo sguardo di Satana, ancora oggi uno dei libri più censurati nei college americani. Sapete perchè? Perchè ancor prima di essere una terrificante storia nera, è una efficace metafora della potenza devastante degli istinti sessuali, di quelle pulsioni che si scatenano nel passaggio dalla pubertà all’età adulta.

Oltre ad aver lanciato la carriera di King, Carrie ha fatto la fortuna di Brian De Palma, che ha saputo rappresentare magnificamente la triste parabola di Carrie White, ragazza bullizzata dalle compagne e repressa da una madre psicopatica e mossa da un fanatismo religioso.

Anche se la madre di Carrie è un estremismo folle, rappresenta quella gabbia di regole e di impedimenti che istituzioni ed educazione impongono agli adolescenti proprio nel bel mezzo di quella guerra che essi combattono contro il proprio corpo, che invece si oppone e si impone contro il proprio volere.

Carrie è anche una spietata critica alla crudeltà della giovinezza, a quei perversi equilibri che si creano in ambienti scolastici e che non ammettono compromessi: o si ha l’attitudine a conformarsi alle regole del branco, o si è esclusi. E se si è esclusi, si viene puniti con crudeli riti di mortificazione.

In bilico tra la crudeltà dei propri simili, la follia di una madre e un corpo che scalpita, Carrie rappresenta in estremo le condizioni di una ragazza indifesa in estrema difficoltà.

Quando quel secchio pieno di sangue di maiale oscilla nella splendida sequenza a ralenty del film, non possiamo fare a meno di pregare che non accada l’inevitabile. Preghiamo che quel secchio non si rovesci, e che Carrie viva il suo giorno di felicità per sempre. Ma questo accade solo nelle fiabe. Il secchio si rovescia, e Carrie sprigiona la sua energia distruttiva verso tutto e tutti.

L’odio genera odio. La violenza genera violenza. Sí, Carrie è la storia più censurata nei college d’America perchè svela il meccanismo attraverso cui ognuno di noi è o è stato vittima o carnefice di qualcun altro.

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