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Matrix: abbiamo scelto la pillola azzurra?

Pillola rossa o pillola blu? Pillola azzurra: fine della storia. Domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai.

Pillola rossa: resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quanto è profonda la tana del bianconiglio. Sono passati 20 anni da Matrix. Era il 1999, e dopo 2001 Odissea nello Spazio e Blade Runner, un altro film stava per dimostrare al mondo che la fantascienza è la filosofia del cinema.

Attraverso scenari futuristici, noi scopriamo il nostro destino. Nel 1999, internet era già una realtà, ma potevamo ancora scegliere quale pillola prendere. Nel 2020, siamo ancora certi di avere una scelta? È possibile immaginare le nostre vite fuori da questo social network, fuori dal mondo virtuale, fuori dal web? Cosa ne sarebbe di noi fuori da Matrix?

Il film dei fratelli Wachowski è un manifesto della cybercultura che unisce l’Occidente (il presente) con l’Oriente (il futuro) dando vita a qualcosa di nuovo nel cinema. Apre gli occhi su un mondo frutto di un’illusione, governato dalle macchine, fatto di miliardi di bit che cadono come pioggia sulle nostre vite.

Come Alice nel paese delle meraviglie, Neo si trova a comprendere il linguaggio in codice di questo multiverso, per assumerne il controllo.

Matrix è la rappresentazione di un mondo che si sdoppia davanti ai nostri occhi, e di cui noi siamo gli artefici e le vittime. La nostra identità è stata donata alle macchine, e senza di loro noi non siamo più noi.

Abbiamo preso la pillola azzurra e non ce ne siamo accorti? 

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