Kill Bill Beatrix
Azione,  Recensioni

Kill Bill: il film più romantico di Quentin Tarantino?

Kill Bill, tra i film di Tarantino forse quello che raccoglie con più completezza tutta la sua poetica cinematografica. Suddiviso in due parti, il film è una mescolanza di generi che si innestano uno sull’altro come un pezzo Rock, in una fusione elettrizzante di Oriente e Occidente. Si va dai Kung-fu movies ai duelli western di Sergio Leone, fino all’anime giapponese o al riflessivo esistenzialismo coreano. Un mash-up esplosivo che non risulta mai inadeguato grazie a una sceneggiatura solida, e soprattutto ad una Uma Thurman che dà il meglio di sè nel ruolo della Sposa.

Se spogliamo Kill Bill da tutti i suoi sottogeneri e dall’azione, secondo me ci troviamo davanti ad una bellissima storia d’amore, in realtà: quella tra Beatrix Kiddo e Bill, due ribelli con una personalità disarmante che lottano uno contro l’altro, ma che non possono fare a meno di essere attratti l’uno dall’altro.

Non sono le battaglie più feroci, quelle delle storie d’amore più intense e passionali? La vendetta di Beatrix è l’implacabile vendetta di una donna a cui viene strappata la libertà di cambiare, ma è anche inconsciamente una ricerca di Bill, da cui era fuggita.

Beatrix vuole arrivare a Bill, perché ne è ancora innamorata. La risposta di Bill alla furia di Beatrix è sottile è spiazzante: lui le riporta in dono la figlia che le aveva strappato, in un colpo di scena finale da antologia. Dopo ettolitri di sangue e tentativi di seppellirla viva, Bill le mette di fronte un quadretto familiare perfetto, ma è troppo tardi.

Quest’uomo merita che gli venga strappato il cuore, è proprio al cuore arriverà Beatrix. Quello di Kill Bill è il viaggio di due amanti che non si incontreranno mai del tutto, ma che non possono fare a meno di cercarsi, farsi del male o uccidersi a vicenda.

Se in amore e in guerra ogni cosa vale, quella di Kill Bill è una delle guerre più potenti del cinema.