
Ready Player One: la Pop Culture è una cosa seria!
Ready Player One segna un grande ritorno per Steven Spielberg, che con un piede rievoca i grandi miti del Cinema degli anni ‘80 e ‘90 ma con l’altro fa un salto nel futuro, anticipando con Oasis gli anni che stanno per venire e le possibilità offerte dalla realtà virtuale.
Quello che ci dice Ready Player One in primis è un messaggio importante: la Pop Culture è una cosa seria! Questi anni così spaventosi e bui qualcosa di buono forse ce lo stanno lasciando, ed è nel regno della fantasia, con l’esplosione di mondi che attraverso la rete hanno trovato nuova linfa vitale.
Spielberg ci mostra che oltre questo mondo grigio e disilluso c’è un popolo di giovani che nel virtuale esprime la propria creatività, che coltiva vere amicizie e che rispetta gli altri e il mondo che abita, reale o virtuale che sia. Oltre ad essere un grande film di fantascienza, Ready Player One è un tributo alle potenzialità di internet, dei social media e dei mondi virtuali che ci circondano, capaci di innestare rivoluzioni che provengono dal basso.
Per quanto si cerchi di controllarli dai poteri forti, questi mondi virtuali esistono perché sono liberi e di proprietà di coloro che li utilizzano, ovvero degli utenti. Spielberg ci ricorda che per una volta nella storia dell’umanità, abbiamo in mano il potere immenso della comunicazione.
E in questo mondo, i personaggi che la cultura pop ha creato dall’Occidente all’Oriente sono i nuovi Dei di questa civiltà, figli del pensiero artistico tanto quanto le figure della Grande Letteratura così detta “alta”. È un film che mostra un mondo sull’orlo di una distruzione, e nello stesso tempo la possibilità di salvezza attraverso un mondo parallelo che comunica con il nostro presente, e dunque la possibilità di un cambiamento. Occorre solo fare il salto.

