Priscilla locandina del film
Commedie,  Recensioni

Priscilla: rivoluzione culturale con paillettes

Priscilla La Regina del Deserto è un inno alla diversità, e al divertimento che essa porta con se in questo mondo così noioso. Se ci pensiamo bene viaggiano tutti sullo stesso pullman rosa shocking. Quello che porta gli abitanti di Ur-Ano a spasso tra noi gente “normale”: UFO (nel senso di Umani non identificati), che oppongo al grigiore del conformismo la bandiera arcobaleno dell’eccentrico. Giullari al nostro servizio, che sono lì ad affermare con il proprio corpo buffo e comico che diverso è bello, e che i veri “diversi” sono quelli che deturpano le mura del mondo con le parole “Aids Fuck!”

Non parliamo di generi o di costume, non di  omosessualità o eterosessualità, nemmeno di vizi o preferenze, ma ci agganciamo a quel paradigma democratico che funziona sia al cinema, che su internet o in teatro: l’ironia, l’autoironia.

Quella gioia di vivere che colora il deserto delle nostre esistenze di leggerezza e arte, come un canto lirico di Maria Callas. Quel piacere dell’accesso che è l’anima stessa di ogni Pride, e che è necessario per comunicare con fermezza il diritto di essere liberi, finché non si nuoce al prossimo.

Ancora oggi, nonostante i diritti LGBT abbiano fatto grandi passi avanti, dobbiamo ancora salire sulla cima del grand canyon con il foulard rosa e la tiara, e dire al resto del mondo lí sotto che tutto questo non è solo un gioco. Esistiamo, e vogliamo camminare in ogni angolo di questo nostro mondo con la nostra corona a testa alta.