
Maleficent Signora del Male: la stregoneria del Marketing
Abbiamo visto Maleficent: Signora del Male, sequel Disney che riporta sul grande schermo Angelina Jolie nelle affascinanti vesti della strega de La Bella Addormentata nel Bosco, stavolta affiancata da una splendida Michelle Pfeiffer nel ruolo della perfida Regina umana.
Il film compie il suo dovere a metà, proprio perché si trova a metà tra operazione marketing e sontuoso affresco pittorico. Da un punto di vista visivo nulla da dire, il film è un incanto che da solo vale il prezzo del biglietto: ogni fotogramma sembra un affresco rinascimentale, e la maniacale attenzione di Disney per i dettagli degli abiti e delle ambientazioni architettoniche e paesaggistiche conferma la loro supremazia sul versante fiabe. Nessuno come loro ha la capacità di portare sul grande schermo il fascino delle grandi fiabe.
Dal lato marketing anche lo spettatore meno attento noterà delle scelte un po’ troppo “glamour”, come i numerosi cambi d’abito di Maleficent o alcune battute un po’ fuori posto, pensate per funzionare su Instagram. Purtroppo è sulla sceneggiatura che il film ricade negli stessi errori del precedente: copiando un po’ qui è un po’ li, Maleficent ha uno sviluppo narrativo che sa di già visto, non aggiungendo nulla di nuovo al genere e non portando nessuna innovazione dal punto di vista narrativo: strega bianca e strega nera come il mago di oz (o fantaghiró), scoperta delle proprie origini e ribellione verso gli umani come nel pianeta delle scimmie, principesse ribelli e principi azzurri un po’ goffi.
Ci sono naturalmente degli spunti molto affascinanti, che ricordano le fiabe nere dei Fratelli Grimm, così come un sottotesto sul significato della maternità che abbiamo apprezzato. Nonostante questo, però, Maleficent è un mix poco organico di riferimenti ad altre storie che fa un po’ fatica a tenere viva l’attenzione sulla storia, ma che compensa con una magnifica resa visiva. L’occhio si perde e si rimane senza fiato nelle vedute aree dell’incredibile mondo incantato di Malefica, mentre le bambine al cinema trovano la magia e l’ispirazione per i loro vestiti di carnevale. Intanto, Il botteghino si riempie.
Insomma, una bellissima confezione per un successo assicurato.
